giovedì 12 febbraio 2009

MAX HUBER - Quando creatività e vita diventano una cosa sola

Max Huber nasce nel canton Zugo (Svizzera) nel 1919. A 16 anni studia alla Kunstgewerbeschule Zürich e dopo un anno inizia a lavorare.. In questo periodo conosce Werner Bischof, Emil Schultess, Josef Müller-Brockmann, Carlo Vivarelli, Hans Falk, Hans Neuburg e Max Bill.
A 22 anni diventa direttore della sezione grafica dello Studio Boggeri di Milano dovesi relaziona con personalità quali Bruno Munari e Albe Steiner. Da qui inizierà ad esprimere il suo talento realizzando progetti per la rivista Domus, fino ad arrivare alla progettazione della VII Triennale con Steiner. Il designer svizzero dalle intuizioni straordinarie, ha reso le sue realizzazioni parte del nostro panorama visivo attuale. Si pensi ai loghi de La Rinascente e di Esselunga, rimasti ancora oggi fedeli agli originali e dimostrando un'insolita longevità modificando la percezione pubblica di queste attività commerciali.
Applicando al design l’estetica dell’avanguardia e del razionalismo europeo e declinandoli in innovazionif ormali, ha potuto rendere visibile la sua forte personalità ed espressività, andando così a creare uno stile dinamico ma allo stesso tempo libero, dotato di usi spregiudicati a volte della fotografia, del carattere e dei contrasti di colore.Le forme geometriche, le dinamiche ascensionali delle immagini, il movimento fotografico, tutti elementi messi in azione all'interno della pagina, richiamando più volte il mito della velocità.
Tuttavia, Huber non appartenne mai a nessuno studio ma lavorò sempre come collaboratore, lasciandosi così una certa indipendenza. In merito a questo si racconta che i primi tempi di collaborazione con Einaudi chiese di restare a dormire in ufficio più volte per non perdere tempo negli spostamenti.Un comportamento forse bizzarro, ma che fa capire quanto questo designer ponesse creatività e vita l'una in funzione dell'altra.

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